A Rotondo San Giovanni
morì, orsono quarant’anni.
Oggi è il dì dell’ostensione
e migliaia di persone
son presenti al grande evento
che fa il sindaco contento
con negozi, albergatori,
pellegrin, ristoratori,
monsignori, suore, preti
venditori di amuleti,
di rosari, statuette,
tegole ed immaginette
con il volto di San Pio.
Di quattrini c’è un fruscio
che sovrasta le preghiere.
Dei fedel le folte schiere
foto fan coi cellulari
mentre sgranano rosari,
bevon calici di vino
ed addentano un panino.
Un dì, ai tempi del messia,
si chiamava simonia,
oggi ha il nom di devozione.
Viene esposto alla visione
il cadavere del santo
conservato ch’è un incanto,
l’arcivescovo ha spiegato,
anche se l’hanno mostrato
con la maschera di cera
che lo fa così com’era.
Nuovo il saio che le suore
han tessuto con amore
e nuovissima la stola,
della veneziana scuola
che pur Benedetto abbiglia.
Dei fedel la meraviglia
suscitan macabri oggetti:
mezzi guanti, fazzoletti
con il sangue del costato,
bicchier per l’espettorato,
fasce di medicazione,
garze postoperazione
ed in una teca esposte
delle stimmate le croste.
Frotte di miracolati
che s’aggirano beati
con un euro solamente
senton lui benedicente,
mentre dai distributori
con un euro vengon fuori
sante immagini del frate
e medaglie consacrate.
Prenotar si può una messa,
euro dieci se interessa
o una lettera inviare
con le grazie da impetrare.
Sulla tomba i frati a sera
sosterranno la preghiera:
l’accoglienza non è certa,
ma dipende dall’offerta…
Noi mandammo un telegramma:
“Padre Pio, evita il dramma
di un governo Berlusconi!”,
allegando tre milioni.
Padre Pio se li è incassati
e ha risposto a mezzo frati:
“Sono pochi, a mio parere,
per far fuori il Cavaliere,
ma poiché sono San Pio
ho ottenuto dal buon Dio
di cacciar per tre milioni
per lo men Walter Veltroni”.
Carlo Cornaglia |