E' necessaria una veloce autopresentazione.
Tra la FGEI [1] e i campi di Agape [2] nasce, sulla fine degli anni settanta, un foglio ciclostilato clandestinamente dal nome "Il Peccato", sottotitolo: "rivista di satira teologica fondata da Karl Barth". Nel 1999 il Peccato inizia la sua navigazione in internet, in occasione del Giubileo del 2000. Una risposta satirica al più grande intervento mediatico messo in essere dalla Chiesa Cattolica. Uno dei "servizi" offerti dal sito era il form per ottenere le indulgenze on-line, o un indirizzo mail per inviare le preghiere direttamente alla madonna di Lourdes o il mercato dei gadget religiosi. Molte di queste cose saranno superate dalla realtà.
A questa avventura fece seguito la pubblicazione dell'unico libro, in otto secoli di storia (e un numero di versioni della storia dei Valdesi paragonabili solo alle puntate di "Un posto al sole"), che affronta in modo ironico la vicenda dei Valdesi.
Poi uno spettacolo teatrale intitolato "Donne sull'orlo di una crisi mistica" e persino la pubblicazione di un saggio confuso e inconcludente dal titolo alla Lina Weirtmuller "Perché non possiamo fare a meno di ridere e meno che mai della religione".
Molti fratelli e sorelle si sono posti la domanda se il sottoscritto, scrivendo e pubblicando queste cose ce l'avesse con la chiesa (valdese in particolare). Infatti ai Valdesi piace riconoscersi, come afferma Giorgio Tourn (1997), nella presentazione dei germani fatta da Tacito: "persone piene di fascino e di esemplare integrità". Due categorie non certo assimilabili alla necessaria fragilità e contraddittorietà di chi fa (auto)ironia o si approccia alla vita con occhio (auto)critico.
Ancora oggi, dopo una decina d'anni di queste esternazioni c'è ancora chi non lo ha capito. Solo pochi giorni addietro è arrivata alla redazione del Peccato una mail anonima di condanna alle spiritosaggini del sito in questione che si concludeva con questa esemplare "fatwa" evangelica:
" Che vergogna . che miseria, che bassezza e che vigliaccata. (omissis) Capisco anche che per voi tra l'opinione, la presa in giro e l'offesa non vi è alcune distinzione. Convertitevi e fatelo in ginocchio a voce alta o abbiate il coraggio e la coerenza di farvi da parte come altri con onesta hanno fatto in passato. Che Dio sia la vostra salvezza o il vostro giudice. "
Se guardando alla vicenda delle vignette sataniche danesi o pensando alle imitazioni del Papa fatte da Crozza, i protestanti italiani si ritenevano esenti dall'intolleranza islamica o dalla tracotanza vaticana, farebbero meglio a fare un po' di autocritica.
Oppure tornare a rileggere quelle pagine in cui Erasmo da Rotterdam scriveva così: "È probabile, infatti, che non mancheranno voci rissose di calunniatori ad accusare i miei scherzi, ora di una futilità sconveniente per un teologo, ora di un tono troppo pungente per la mansuetudine cristiana."